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Il cotechino e lo zampone
sono salumi a carne trita, che devono essere consumati cotti e la cui
origine è storicamente connessa.
Nel XV secolo la Repubblica di
Venezia guidata dal Doge Leonardo Loredan era all'apice della sua
potenza economica e militare e aveva cominciato ad espandersi sulla
terraferma, sia con campagne militari, sia con dedizioni spontanee,
soprattutto di molte importanti città della Romagna che
tentavano di essere protette dallo strapotere dei Borgia durante il papato
di Alessandro VI (Borgia), a condizione di riavere i loro antichi
domini.
Eletto Papa nel 1503, Giulio II
(Della Rovere), dopo essersi assicurato il pieno controllo sull'esercito
papale arrestando e imprigionando Cesare Borgia (Gonfaloniere degli
eserciti papali), si mosse velocemente per ristabilire la sovranità
pontificia sulla Romagna, spodestando i Borgia e chiedendo a Venezia di
restituire alla Chiesa i possedimenti romagnoli, nonostante ne avesse
avallato la conquista (in odio ai Borgia) prima di divenire Papa.
Il rifiuto di Venezia spinse il
pontefice a formare una coalizione anti-veneziana (Lega di Cambrai -
1508) formata anche dalla Francia (interessata a recuperare i
possedimenti lombardi occupati da Venezia), dal Sacro Romano Impero (il cui
obiettivo era conquistare le città della terraferma veneta) e dal Ducato di
Ferrara. La guerra contro la Serenissima che ne seguì portò all’assedio di
Padova (ultimo baluardo di Venezia in terraferma) da parte delle truppe di
Massimiliano I d'Asburgo (1509), e all'affermazione del potere
francese su quasi tutta l'Italia settentrionale, il che portò a crescenti
contrasti tra il Papa e Luigi XII di Francia, che nel 1510 si
concretizzarono nello scioglimento della Lega di Cambrai, anche grazie
all’abilità diplomatica e allo sforzo finanziario di Venezia che riuscì a
rimescolare le alleanze, cosicché il Pontefice, con il sostegno dei
Veneziani, decise di espandere i suoi domini anche sulle terre degli ex
alleati, tra cui le città del Ducato di Ferrara (ancora alleate dei
Francesi).
Il 19 dicembre 1510 le truppe di Papa
Giulio II iniziarono l'assedio di Mirandola, città fortificata nei
pressi di Modena e famosa per aver dato i natali al filosofo Pico della
Mirandola. La storia narra che gli abitanti, per resistere all’assedio,
avessero cominciato a produrre salumi e, per produrne quanti più possibile,
all’impasto di carne e grasso aggiungessero anche parti meno nobili del
maiale, fra cui la cotica o cotenna (da cui il termine
cotechino), e quando esaurirono le scorte di vesciche e intestino in
cui insaccare l’impasto cominciarono ad insaccarlo nella cotenna delle
zampe anteriori del maiale, e fu così che nacque lo zampone.
L’assedio si concluse dopo soli 32 giorni con l'ingresso del Papa, che prese
parte alle operazioni militari scavalcando le mura della
città fortificata, evento che ebbe notevole risonanza, di pari passo con la
pubblicità del cotechino e dello zampone che i soldati papalini fecero in
giro per l’Italia, dopo aver dato fondo alle scorte dei Mirandolesi.
A Castelnuovo Rangone, in
provincia di Modena, in onore del maiale è stato realizzato un monumento
nella piazza principale del paese e, ogni anno dal 1989, la prima
domenica di dicembre si organizza la Festa dello zampone, con
i Maestri Salumieri del paese impegnati a preparare lo zampone più grande
del mondo. Nel 2014 ne è stato realizzato uno di 1038 chili,
cotto per 74 ore, per un totale di 6000 porzioni, citato nel guinness dei
primati.
La tradizione di mettere in
tavola zampone e cotechino per le feste natalizie e per il cenone di capodanno sembra che sia riconducibile al fatto che in
alcune aree, per tradizione, la macellazione del maiale
avvenisse il giorno di Santa Lucia, (13 dicembre), e
venissero preparate diverse tipologie di salumi con possibilità di
conservazione più o meno lunghe, consumando cotechino e zampone in occasione
delle prime festività, poiché erano adatti solo a brevi stagionature. L’uso
delle lenticchie, in abbinamento a questi salumi, come auspicio
di prosperità, risalirebbe ai Romani che usavano regalarle come
augurio di ricchezza, l’augurio che ci facciamo a vicenda la notte di San
Silvestro ma
poi, dopo aver messo in bocca una fetta di cotechino e una forchettata di
lenticchie, accompagnate da un buon calice di lambrusco riflettiamo sul fatto che
quando c’è la salute c’è tutto. |
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titoli, non ha la pretesa di insegnare (quello lo lasciamo fare a chi dice
di averne le competenze per farlo). Ciò che ci anima è il desiderio di
condividere quello che nel tempo abbiamo imparato sul vino, sulla birra, sui
formaggi, sui salumi e, in generale, su specialità ed eccellenze
enogastronomiche. Nessuna struttura organizzativa, nessuna quota
associativa, non vendiamo nulla! Creiamo semplicemente occasioni di incontro
per fare dei percorsi sensoriali in compagnia di persone animate dalla
nostra stessa passione. L'obiettivo è quello di ritrovarsi per degustazioni
in gruppo, cercando di creare un'atmosfera conviviale e piacevole in cui
ampliare le nostre conoscenze enogastronomiche, assaporando e degustando
prodotti di eccellenza; che tu sia un semplice appassionato in cerca di
nuove esperienze o un esperto conoscitore, non c’è differenza: quando ci si
ritrova insieme si impara, si insegna e si rispettano le opinioni di tutti.
I nostri incontri ti daranno l’occasione di incontrare persone appassionate
come te e condividere momenti piacevoli mentre degusti selezioni di vino o
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palato. Il nostro motto è «Ede, Bibe, Ama» (Mangia, Bevi, Ama),
un’esortazione ad esplorare il mondo del cibo e del buon bere per arricchire
le proprie conoscenze, senza trascurare l’opportunità di aprirsi e creare
legami autentici con le persone che ci circondano e con cui stiamo
condividendo un Percorso sensoriale. Le parole che ci piacciono di più,
oltre a degustazione, sono passione, ospitalità, cortesia, compagnia,
condivisione, incontri, conoscenza, amicizia, emozioni, salute e benessere;
e tutto questo può essere generato solo da un’esperienza sensoriale di
gruppo. Quelle che ci piacciono meno sono parole come Happy Hour, Cocktail,
Brunch, Tour, Relax, Party, etc., ma il nostro vocabolario è come noi:
accoglie tutto e a tutti; i nostri Eventi, infatti, NON sono esclusivi (non
escludono nessuno), ma anzi sono inclusivi e consentono al neofita di
ritrovarsi insieme agli esperti che fanno della modestia una bandiera,
perché sanno che c’è sempre da imparare e da scoprire.
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